Sicurezza Informatica

Il mondo contro i Ransomware, ma l’Italia resta a guardare

Ransomware Task Force

Ransomware Task Force

I ransomware rappresentano una minaccia reale. Si stima che la crescita annua recente si aggiri attorno al 715%. In particolar modo, l’Italia è quindi al mondo, e prima in Europa, per attacchi di macro ransomware.

Gli obiettivi di questi attacchi sono economici, ma gli effetti collaterali sono devastanti. Ogni anno, diverse aziende chiudono a causo dell’impatto dei ransomware e varie città si trovano a pagare riscatti stratosferici.

In questo 2021 è stato quindi deciso un cambio di paradigma: non sarà più una battaglia locale. Le nazioni stanno facendo squadra per rispondere in modo concreto.

Sarebbe una notizia molto positiva, se non fosse che l’Italia non ha ancora aderito a questo patto…

Cosa sono i Ransomware?

Faccio una piccola parentesi prima di andare avanti per essere sicuro di essere chiaro:

Un ransomware è un tipo di malware. Limita l’accesso ai dati del dispositivo infettato, richiedendo un riscatto (ransom in inglese) da pagare per rimuovere il blocco.

Alcune forme di ransomware bloccano il sistema e intimano l’utente a pagare per sbloccare il sistema, altri invece cifrano i file dell’utente chiedendo di pagare per riportare i file cifrati in chiaro.

È un tipo di cyber attacco estremamente redditizio ed anche per questo è molto cresciuto in questi ultimi anni.

Leggi Anche: Quello che tutti dovrebbero sapere sui Ransomware.

In Usa nasce la Task Force per contrastare i Ransomware

Task Force Ransomware
Task Force Ransomware

La Ransomware Task Force (RTF) è un patto di collaborazione fra oltre 60 aziende, tra cui anche Microsoft, Amazon, Cisco, FBI, che da dicembre 2020 si sta occupando di contrastare a livello mondiale i danni provocati dai Ransomware alle aziende e alle istituzioni.

Ad Aprile 2021 hanno emesso il loro primo comunicato, di ben 81 pagine, su possibili soluzioni per contrastare questo problema. I punti toccati sono stati diversi.

Da una parte abbiamo i più classici regolamenti per i pagamenti dei risarcimenti, dall’altra alcune novità. Una su tutte la richiesta di un impegno maggiori delle nazioni per limitare questi attacchi. Perché finché non c’è un movimento comune, una consapevolezza generale, sarà troppo facile trovare terreno dove attaccare.

L’UE si muove contro i Ransomware, l’Italia non ancora

Ad inizio maggio la Commissione Europea pubblicherà il regolamento sulla Cyber Security. Tutti i Paesi Membri dovranno istruire un centro di competenza nazionale per far fronte a questo tipo di minaccia entro la fine del 2021.

Questa centri formeranno una rete con il compito di frenare la criminalità digitale. Francia, Germania ed Inghilterra si stanno già muovendo in questo senso.

L’Italia invece è indietro. Con il cambio di governo, la burocrazia macchinosa, il ritardo digitale, noi siamo ancora un po’ fermi ai posti di blocco.

E mi viene da dire che forse è proprio per questo che siamo una delle nazioni più colpite. Perché digitalmente non siamo ancora preparati e non sappiamo come farlo. Rischiamo di figurare come “prede facili“. Questo sarebbe un autogol clamoroso che metterebbe in serio rischio le nostre aziende.

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